
Immaginatevi la scena: un ufficio posto in fondo ad un corridoio quasi inaccessibile e non aperto al pubblico, con il soffitto basso e la luce fioca. Chi vorrebbe mai lavorare in un posto così lugubre?
Ebbene , miei cari lettori, qualcuno si trova sempre.
In questa storia malandrina c'è un capufficio, un omone grosso e burbero ormai quasi sessantino , con modi e fare arroganti e indisponenti. Chi vorrebbe mai lavorare con un uomo simile?
Ebbene, miei cari lettori, qualcuno si trova sempre.
Si può trovare, ad esempio, una donna senza grandi ambizioni e pretese se non quella di starsene tranquilla a trascorrere quelle sei ore IN SANTA PACE prima di dedicarsi alle sue manicure, pedicure e massaggi di bellezza.
E come si può stare veramente tranquilla , senza che alcuno ti chieda di fare un'ora in più o un lavoro nuovo o una nuova pratica da definire al più presto? O magari senza dover rendere conto delle proprie inadeguatezze professionali o dei costanti ritardi mattutini?
Ebbene, miei cari lettori, un modo si trova sempre.
Ma non voglio tediarvi ulteriormente con queste domande sibilline: entriamo nel vivo della storia.
Era una mattinata d'inverno. Un inverno rigido e nebbioso.
Lei era carica di pratiche tra le braccia e mentre scendeva le scale stava riordinando i pensieri per la stesura di una relazione un po' complicata. Per questo motivo il suo incedere era lento e silenzioso.
Attraversò il corridoio buio e con una poderosa fiancata spinse la porta dell'ufficio.
Fu in quel momento che lei si trovò davanti una scena che dapprima non realizzò totalmente.
C'era davvero l'omone burbero ed arcigno che ripiegato sulla sedia dell'impiegata rovistava con entrambe le braccia sotto le sue vesti?
Dovette mettere meglio a fuoco ed abituarsi alla luce opaca per comprendere che, sì, aveva visto giusto. E mentre il vecchio impiegato si adoperava laboriosamente tra le cosce della signora, questa aveva un 'espressione talmente impassibile ed inerte, come una tacchina in cova, da parere inverosimile.
Appena s'accorse della sua presenza, l'omone fece un salto all'indietro talmente maldestro da rendere l'intera scena più che proibita, ridicola.
La collega continuava a battere sulla tastiera come se ciò che era successo non l'avesse riguardata minimamente. Ipocrita donzella......
Da allora lei fu spesso testimone di furtivi maneggiamenti nella penombra del locale, rapidi palpeggiamenti di natiche e di capezzoli tirati fuori alla rinfusa, ma, mentre, da principio, aveva provato imbarazzo e confusione, in seguito sentì solo una gran pena ed un senso di sottile disgusto.
Eh, Eh... caro Brunetta, per quanto tu combatta fannulloni e lavativi non potrai mai.... giungere a fermare tale forza della natura.
Lo squallore di queste tristi vicende oltrepassa le umane possibilità.
( ogni riferimento a fatti o persone REALI non è casuale)
Ma, cari lettori, alcuni si chiederanno se l'omone fu mai redarguito oppure se fu redento oppure ancora morto e seppellito.. niente di tutto questo, ma lei non ne seppe più nulla perchè chiese il trasferimento ad altro ufficio un po' meno ... nell'ombra.