giovedì 1 ottobre 2009

HO STRISCIATO NELLA POLVERE


Le sensazioni tradiscono il corpo. Sempre.
Non possiamo oltrepassarci poichè il corpo ci riporta alla nostra finitezza irrimediabile. Eccomi. Non abito solamente questo corpo. Io sono la solitudine del mio ventre vulnerabile. Sono il respiro e l'orgasmo lento e potente nell'oscurità di questa giornata. La carne è viva e sensibile. Mi impedisce di spostarmi se non di poco, se non trascinandomi pesantemente nella terra di asfalto e sassi anch'essi materia potente e schiavista. Nello stesso tempo , malgrado io sia così radicata in questo corpo tradito e consumato io sono invece l'immagine che RImando attraverso il suo movimento, il suo dispiegarsi nel mondo. A poco a poco che il corpo si trasforma, io stessa dovrò adattare l'immagine DI sangue e DI Malattia. Le mie sensazioni saranno alterate dalla sua involuzione. Come si può ferire una persona se non nel corpo e nella immagine che demanda in un tentativo maldestro di fondere la propria affettività tra la carne viva ed il dolore? Dunque cosa è altro il corpo se non un impedimento a percepire la propria anima vinta dalle sue sensazioni fisiche? Cosa è altro questo desiderio di curarlo se non quello di privarlo della nostra identità travagliata? Della sua storia sofferta?
La mia anima vive i tuguri velenosi ed oscuri delle illusioni violate, Il mio corpo, invece, i morbidi divani delle giornate assolate. La mia anima non s'è sottratta all'odio e alla crudeltà feroce, ha strisciato tra la polvere e il sudiciume delle intenzioni maligne, s'è deformata nella smorfia violenta del suo demone, mentre il mio corpo s'è mosso voluttuoso tra tende di raso e giardini fioriti.
LA MIA ANIMA HA UCCISO. Eppure sarà iL MIO CORPO che NE MORIRA'.

mercoledì 30 settembre 2009

T'HO GIA' DIMENTICATO DOMANI


Sto lavorando contro me stessa. Mi sto facendo a pezzi. Mi sto stracciando in tanti piccolissimi pezzi come fossi un giornale già letto. Non lotto affatto stasera. Ho allargato le braccia e strane pulsioni distruttive m'hanno legato i polsi alla ringhiera per dilaniarmi le carni e spezzarmi il cuore. Oh, so essere amabile! Domani lo sarò. E' semplice : il capo reclinato da un lato ed il sorriso tenue nel viso pallido e gentile. Le mie capacità persuasive sono testate da tempo e conosco i tempi, i silenzi, gli sguardi che dicono, gli occhi che chiedono, i bisogni nascosti, l'aggressività rimossa. Il senso nuovo di attrazione e repulsione insieme. Lo spingere il gioco al massimo dell'emozione. La mia fantasia mi permette qualsiasi eccitazione. Sono io che progetto le voglie, sono io che richiamo il desiderio. Eppure questo pensiero d'averti mi sfianca. Mi stanca. Mi annoia, infine. E' già successo, già pensato. già archiviato. Già perso. Potrei persino dirti come andrà a finire: io ti avrò una sera di queste. Già il pensiero mi pare scandaloso. Avere a che fare con il tuo corpo SCONOSCIUTO mi disturba. E poi il resto.. fatto solo di avvicinamenti, di allontanamenti. Ricordo. E' come se ti avessi già amato. Già lasciato. Già dimenticato. Domani.

lunedì 28 settembre 2009

SONO UN TACCHINO ( con il taccuino...)

nella foto: notare il macho alle mie spalle. Placebo per ogni malinconia
Oggi sono un tacchino: volerò bassissimo e molto goffamente. I miei saranno piccoli saltelli nel fango. Oplà.
Stamattina ho avuto un moto di vera gioia cattiva. Il mio demone è saltato dalla sedia facendo la ola.
Vi ho avvisato, mi sto rotolando nel fango: ma non rinnego quella parte di me che si compiace delle sconfitte dei propri nemici.
Parlavo con una persona di xxx. ( premetto : odio xxx: mi ha fatto molte scorrettezze) Dice: " Non lavorerà più con noi. Ha fatto troppi casini" Appena furono pronunciate queste parole è accaduto un fatto che sa di incredibile: ho provato un senso inebriante di contentezza ed esaltazione che m'ha fatto persino rabbrividire.
Ho sentito un turbamento che può tranquillamente paragonarsi alla felicità. Quasi simile ad un orgasmo dei sensi e del cervello. Forse mi sono avvicinata all'estasi mistica dei santoni indiani.
Allora, mentre in macchina guidavo con la musica a tutto volume cantando a squarciagola sulle note della canzone, mi chiedevo se quella gioia maligna era legittima e se in fondo, non fosse che un segno della propria irrimediabile perversione.
Era forse una ulteriore prova tangibile della mia inguaribile cattiveria?
Oh si ! Lo era! Ma quale soddisfazione! Me la sono goduta come fossi stata in Beautiful.

domenica 27 settembre 2009

COMUNE DI VALENZA: PULIAMO IL MONDO CON LEGA AMBIENTE


Partenza: ci dividiamo i sacchetti

la bimba raccoglie

L'assessore alle Ecologia e Il coordinatore movimento ambientalista

Puliamo: Vle Padova a Valenza

Pulizia meticolosa come i bimbi sanno fare

Puliamo : Argini del Po
Puliamo la pista da skate

Quante cose sporche in terra!!!!




eccomiiiiii