
Le sensazioni tradiscono il corpo. Sempre.
Non possiamo oltrepassarci poichè il corpo ci riporta alla nostra finitezza irrimediabile. Eccomi. Non abito solamente questo corpo. Io sono la solitudine del mio ventre vulnerabile. Sono il respiro e l'orgasmo lento e potente nell'oscurità di questa giornata. La carne è viva e sensibile. Mi impedisce di spostarmi se non di poco, se non trascinandomi pesantemente nella terra di asfalto e sassi anch'essi materia potente e schiavista. Nello stesso tempo , malgrado io sia così radicata in questo corpo tradito e consumato io sono invece l'immagine che RImando attraverso il suo movimento, il suo dispiegarsi nel mondo. A poco a poco che il corpo si trasforma, io stessa dovrò adattare l'immagine DI sangue e DI Malattia. Le mie sensazioni saranno alterate dalla sua involuzione. Come si può ferire una persona se non nel corpo e nella immagine che demanda in un tentativo maldestro di fondere la propria affettività tra la carne viva ed il dolore? Dunque cosa è altro il corpo se non un impedimento a percepire la propria anima vinta dalle sue sensazioni fisiche? Cosa è altro questo desiderio di curarlo se non quello di privarlo della nostra identità travagliata? Della sua storia sofferta?
La mia anima vive i tuguri velenosi ed oscuri delle illusioni violate, Il mio corpo, invece, i morbidi divani delle giornate assolate. La mia anima non s'è sottratta all'odio e alla crudeltà feroce, ha strisciato tra la polvere e il sudiciume delle intenzioni maligne, s'è deformata nella smorfia violenta del suo demone, mentre il mio corpo s'è mosso voluttuoso tra tende di raso e giardini fioriti.
LA MIA ANIMA HA UCCISO. Eppure sarà iL MIO CORPO che NE MORIRA'.