lunedì 28 settembre 2009

SONO UN TACCHINO ( con il taccuino...)

nella foto: notare il macho alle mie spalle. Placebo per ogni malinconia
Oggi sono un tacchino: volerò bassissimo e molto goffamente. I miei saranno piccoli saltelli nel fango. Oplà.
Stamattina ho avuto un moto di vera gioia cattiva. Il mio demone è saltato dalla sedia facendo la ola.
Vi ho avvisato, mi sto rotolando nel fango: ma non rinnego quella parte di me che si compiace delle sconfitte dei propri nemici.
Parlavo con una persona di xxx. ( premetto : odio xxx: mi ha fatto molte scorrettezze) Dice: " Non lavorerà più con noi. Ha fatto troppi casini" Appena furono pronunciate queste parole è accaduto un fatto che sa di incredibile: ho provato un senso inebriante di contentezza ed esaltazione che m'ha fatto persino rabbrividire.
Ho sentito un turbamento che può tranquillamente paragonarsi alla felicità. Quasi simile ad un orgasmo dei sensi e del cervello. Forse mi sono avvicinata all'estasi mistica dei santoni indiani.
Allora, mentre in macchina guidavo con la musica a tutto volume cantando a squarciagola sulle note della canzone, mi chiedevo se quella gioia maligna era legittima e se in fondo, non fosse che un segno della propria irrimediabile perversione.
Era forse una ulteriore prova tangibile della mia inguaribile cattiveria?
Oh si ! Lo era! Ma quale soddisfazione! Me la sono goduta come fossi stata in Beautiful.

domenica 27 settembre 2009

COMUNE DI VALENZA: PULIAMO IL MONDO CON LEGA AMBIENTE


Partenza: ci dividiamo i sacchetti

la bimba raccoglie

L'assessore alle Ecologia e Il coordinatore movimento ambientalista

Puliamo: Vle Padova a Valenza

Pulizia meticolosa come i bimbi sanno fare

Puliamo : Argini del Po
Puliamo la pista da skate

Quante cose sporche in terra!!!!




eccomiiiiii


sabato 26 settembre 2009

UN LAVORO REDDITIZIO ED UN LAVORO DI MERDA

La serata si è svolta esattamente così: Alle cinque del pomeriggio telefona il mio ex marito che ha la febbre alta e il vomito. Si sente sempre peggio. E' un po' spaventato e decidiamo di andare al Pronto Soccorso. L'infermiera, all'accettazione, gli fa le domande di rito e ci mettiamo pazientamente in attesa del nostro turno. Le ore passano e non succede nulla. Alle sette e mezza comincio a smaniare dico: " Vado .. magari poi torno ancora. " Lui dice: " Vai ..vai tanto c'è da aspettare"

Esco fuori con sollievo. l'aria dentro il pronto soccorso era tanto sfittica che mi pareva di soffocare. A casa mangio, ma sono in apprensione pensando di aver lasciato lui in quel posto orribile. Allora mi alzo dalla tavola. Preparo due panini, prendo un succo di frutta , una mela. Metto tutto in un sacco , salgo in macchina e parto in direzione: ospedale di Alessandria. Dopo mezz'ora sono lì di nuovo. Lo faccio mangiare. Poi vado a lamentarmi con l'infermiera. Lei dice: " Ok, da giallo lo faccio diventare verde" Non so bene che significa, ma voglio assolutamente compiacerla. Dico: " Mio marito ha la febbre non riesce a stare in piedi" Lo definisco marito perchè è più sbrigativo in certi casi. Inutile fare la storia della propria vita. Lei lo fa distendere in una barella. " Beato lui!" Penso. sono stanchissima di stare lì, in sala d'attesa. Continuo ad uscire all'esterno, nel grande viale davanti all'ospedale. L'aria per la strana legge del contrabbasso è leggera e dolcissima . Io passeggio tra le panchine gustandomi il vento tiepido e mite di queste ultime serate estive. La città pare quasi accogliente con i suoi fanali luccicanti ed il silenzio calmo della strada. Mentre me ne sto lì pacifica, mi si avvicina un tipo molto distinto che subito mi rivolge la parola con modi gentili. Mi dice: " Stai cercando lav
oro? ? Posso piazzarti una delle mie case con altre due ragazze." Non capisco tutto al volo, tranne la domanda che siccome mi è chiara all'istante la faccio subito mia. Rispondo a questa quasi istintivamente:" No, non cerco lavoro"
Lui insiste caloroso: " Avrei proprio bisogno, ti pagherei molto bene. "
Dico meccanicamente" Grazie, ho già un lavoro. "
Dopo queste mia risposta il tipo si allontana salutandomi cordialmente. Per un attimo ho quasi creduto che la nostra fosse davvero una conversazione su argomenti di carattere professionale". Avrei voluto dirgli: "Dammi il tempo di valutare la cosa". Ma era già andato via. E il biglietto da visita?
Eppure mi vedevo quasi nella casa e dire: ""Ok, adesso mi firmi un modulo in base al D.Lgs 196/03 in cui sei a conoscenza che i tuoi dati trattati non saranno divulgati"
Rientro al pronto soccorso mentre era finalmente giunto il turno del mio ex marito. Subito lo mettono in isolamento. Dice il medico: " Per via dell'influenza dei maiali" Mi dico: " belle misure di sicurezza... Dalle cinque avrebbe potuto impestare tutta la sala di attesa"
Per fortuna , poi non era quell'influenza lì. Ma io ho perso l'occasione di un lavoro redditizio. Mica di merda.

venerdì 25 settembre 2009

TESORO DELLA MAMMA


Non credere, tesoro, che io sia, nei miei panni, esattamente quella che rappresento.
Questa faccia è un lavoro lungo , è un prodotto di squilibri improvvisi e inspiegabili. Posso rimanere impassibile e posso sorridere. Riesco anche a essere compresa attraverso il mio linguaggio sociale e le mie modalità cortesi.
Ma posso liberarmi delle mie consuetudini in un battito di ciglia. Perchè non dobbiamo identificarci mai in qualcosa di assolutamente determinato.
Non siamo noi che selezioniamo i pensieri ed i desideri, ma questi ci trascinano e decidono per noi il nostro percorso.
Resistere al richiamo della nostra essenza profonda non solo è un errore ma sarà completamente inutile. Questa raffiorirà appena troverà uno spiraglio che gli permetta di respirare nuovamente. E prenderà il sopravvento con tutta la potenza di un evento calamitoso .
Perchè non dobbiamo dimenticare che , per quanto cerchiamo di darci un nome ed una dimora, il senso vero dell'esistere non si troverà mai nel susseguirsi convenzionale delle cose, ma gorgoglierà sempre nell'abisso profondo dell'anima , in ciò che può che essere compreso solo col palpito del nostro cuore misterioso.
Tesoro mio, come vorrei caricarmi di questo tuo dolore e trasformarlo, con le mie mani, in trampolino di lancio verso la splendida vita a cui TI stai aprendo!
Ma il dolore è tuo, tuo questo meraviglioso dono del dolore, anche se lo struggimento te lo rende sgradito. Tuo il dolore e ciò che ne verrà da questo. Ossia l'accettazione della evanescenza della vita, la sua irreperibilità capricciosa, la sua incoerenza ambiziosa. Non hai che da accogliere l'imprevedibilità maligna a braccia aperte senza per forza dover attribuirne la causa. Questa è l'occasione per lasciare alla follia il suo percorso sconosciuto.
Non c'è un motivo e non c'è un colpevole. Noi non siamo che ciò che pensiamo nell'istante in cui il pensiero si dispiega nella nostra mente accogliente.
Non c'è altro da definire nella vita che possa darti la stessa forza di questa incertezza confusa, tesoro della mamma.