nella foto: notare il macho alle mie spalle. Placebo per ogni malinconia
Oggi sono un tacchino: volerò bassissimo e molto goffamente. I miei saranno piccoli saltelli nel fango. Oplà.
Stamattina ho avuto un moto di vera gioia cattiva. Il mio demone è saltato dalla sedia facendo la ola.
Vi ho avvisato, mi sto rotolando nel fango: ma non rinnego quella parte di me che si compiace delle sconfitte dei propri nemici.
Parlavo con una persona di xxx. ( premetto : odio xxx: mi ha fatto molte scorrettezze) Dice: " Non lavorerà più con noi. Ha fatto troppi casini" Appena furono pronunciate queste parole è accaduto un fatto che sa di incredibile: ho provato un senso inebriante di contentezza ed esaltazione che m'ha fatto persino rabbrividire.
Ho sentito un turbamento che può tranquillamente paragonarsi alla felicità. Quasi simile ad un orgasmo dei sensi e del cervello. Forse mi sono avvicinata all'estasi mistica dei santoni indiani.
Allora, mentre in macchina guidavo con la musica a tutto volume cantando a squarciagola sulle note della canzone, mi chiedevo se quella gioia maligna era legittima e se in fondo, non fosse che un segno della propria irrimediabile perversione.
Era forse una ulteriore prova tangibile della mia inguaribile cattiveria?
Era forse una ulteriore prova tangibile della mia inguaribile cattiveria?
Oh si ! Lo era! Ma quale soddisfazione! Me la sono goduta come fossi stata in Beautiful.