mercoledì 16 settembre 2009

LA POLITICA DELL'APPARENZA: ( TE LO DO IO L'AMORE PER LA CITTA')

A proposito di impegno e partecipazione attiva nella città di Valenza e per la città di Valenza... in questi giorni ci sono state una serie di manifestazioni proprio nella nostra bellissima città: abbiamo inaugurato due vie intitolate a due sindaci che hanno segnato la storia politica e sociale della città. Si è reso omaggio al monumento appena posato sul terreno del Parco del Po in onore di partigiani valenzani che hanno lottato per la libertà della nostra città e dell'Italia. . Sono stati poi commemorati i martiri della Banda Lenti, ventisette giovani uccisi il 12 SETTEMBRE 1944.
Molti tra rappresentanti dell'amministrazione locale e delle forze politiche e cittadini erano presenti per rendere onore ai nostri concittadini. Ma mi sono stupiTa dell'assenza di una persona che tanto aveva rivendicato una presenza attiva nella città ...
INFATTI.....
Avevamo sentito durante la campagna elettorale per le provinciali di Alessandria una candidata mai vista a Valenza (non residente a Valenza e candidata proprio nel suo distretto per il partito democratico) , piena di amore e di interesse per la nostra città. ( MALGRADO FINO A QUEL MOMENTO NON AVESSE MAI FATTO NULLA A VALENZA )


C'è persino un video che testimonia la sua accorata dichiarazione d'intenti ed affezione per Valenza, ricordando agli elettori che, benchè sino ad allora non aveva fatto niente per la città e non si era interessata di nulla che potesse essere a beneficio di Valenza, lei invece era piena di amore e di voglia di fare a favore dello sviluppo culturale e commerciale della nostra città.



Terminata la campagna elettorale ( non è stata eletta. Forse non ha convinto i cittadini?) l'interesse per la città ed i suoi cittadini probabilmente si sarà afflllievolito sempre di più sino a scomparire del tutto, dato che non ha partecipato a nessuna delle iniziative svoltesi in città e nessuno l'ha mai più vista nè proporre qualcosa e nè opresenziare alle manifestazioni come faceva nei tempi della campagna elettorale.



Eppure nel suo blog per i quindici, ripeto, quindici giorni di campagna elettorale aveva profuso dichiarazioni e promesse alla cittadinanza per una partecipazione attiva a favore di questa città che lei amava, oh sì, che amava!! In fondo c'era stata .. quando? tanti anni fa... FORSE CI DOVEVA ESSERE PASSATA DI "SGUINCIO" A SEI/ SETTE MESI .. dolce batuffolo rosa.... ...ho ancora le lacrime agli occhi dalla commozione rammentando i toni accorati ed appassionati che esprimeva nel dirlo)
Allora, cari cittadini Valenzani, anche noi ci ricorderemo nevvero? E della sua faccia e DEL SUO NOME ( S
TEFANIA NOVELLO) del suo interesse per la città... per le prossime elezioni!!!!!!

Un consiglio ai simpatici coordinatori del Partito Democratico di Valenza: per le candidature alle prossime elezioni converrà presentare qualcuno davvero interessato alla città e non solo alla poltrona !!!


martedì 15 settembre 2009

L'UOMO CHE NON HA

Perchè ci sorprendiamo se qualcuno commette atti crudeli? Perchè ci meravigliamo ed anzi, quasi ci pare impossibile che qualcuno trascini una donna dietro un cespuglio e cominci a colpirla sul viso e sul ventre con colpi precisi e netti di mano larga e di dorso robusto e che infine le strappi la gonna e così senza pensiero si slacci i pantaloni ed esegua un atto che ha il canto dei fiori e della poesia e invece lo rende morte, fantasma di orrori e di misfatti sanguinari e di odio inspiegabile e brutale......?
Noi siamo interdetti.
Ma non perchè una persona muore. N0n perchè una persona viene uccisa. Ma perchè in quell'atto molti di noi non trovano l'uomo, non riconoscono il genere umano.
E ne siamo atterriti.
Allora il punto è questo: Ho parlato spesso di anima come di qualcosa all'interno di noi che ci chiama e ci dimensiona. E credo in questo fermamente.
Ma non tutti ce l'hanno.
Avete compreso benissimo.
Non tutti hanno il dono dell'anima.
Non tutti gli esseri umani possono ascoltare il suono profondo dell'essenza divina dentro di noi.
Molte persone hanno il vuoto glaciale del nulla che si rigenera da se' stesso in un senso che non ha senso se non nella trascendenza del vuoto abissale e del respiro malefico.
Chi ha il peso di questa assenza ingombrante cerca di riempirla con i gesti , le parole, le sicurezze dei tratti del volto e del corpo.
Certe volte non ci accorgiamo d'avere a che fare con una persona senz'anima perchè questa parla con toni gentili e con modi affabili. Capita anche che ci innamoriamo dei suoi tratti lievi e della sua apparente vulnerabilità.
Ma dopo un po', attraverso il suo fiato confuso e oscuro (ma solo se stiamo molto attenti ) potremo scorgere la povertà emotiva, l'intelligenza arida, il sorriso vacuo e torvo, lo sguardo abbandonato al nulla. E' lì che alberga il demonio : in questo spazio vacuo e sterile forgiando da questo cunicolo scuro e putrido la figura dell'uomo, diventando una vita confusa tra le genti illuminate e vere.
Allora non dovete soffrire, davvero non soffrite se vi capita di incappare in un volto senza anima, ma abbiate la fermezza d'allontanarvi senza indugio e senza rimpianti.

lunedì 14 settembre 2009

IL MALANDRINO E LA DOLCE FANCIULLA

C'era una volta, tanti anni fa, un malandrino beffardo ed arrogante che pensava di poter tutto su tutti. Col cappello piumato e baldanzoso girava per le vie del suo quartiere. Era un quartiere tristo e degradato ma il giovane uomo era convinto che il mondo fosse riposto allo stesso modo così ... pieno di erbacce e profumato di quei rifiuti acerbi.
Mentre passeggiava, senza una meta, vide di lontano una leggiadra fanciulla accucciata ai piedi di un acero rigoglioso . Era una gentil donna di bellezza ornata e di costumi nobili . Quando si fece più appresso s'avvide che la fanciulla piangeva e, levatosi la piuma col cappello chiese con modi affabili e cortesi: " Cosa c'è cara fanciulla di così grave per cui il vostro cuore debba sanguinar cotanto impallidendo un corpo sì soave e leggiadro? "
La fanciulla si scosse appena e rispose senza alzar il capo dal terreno: " Ho nel castello una gravissima minaccia. Non ho cuor di tornar laggiù a meno che qualche giovane coraggioso non mi faccia da scudiero"
Al giovinotto così forte ed intrepido , non parve vero di farsi innnanzi e sentenziò con forza: " Mia cara dama sarò il vostro cavaliere!" Ma già pregustava ore assai diverse da queste occupate dal pianto e dal tormento. Lei disse ancora un po' timidamente:
" Vogliate allora, oh messere, darmi il vostro braccio ch'io mi possa affidare totalmente alla vostra forza e alla vostra maestria"
Il malandrino svelto si avvicinò alla dama e , sbirciatole tra le carni rosa e palpitanti , strinse il suo fianco e principiò il cammino.
Giunti al castello la dama accellerò il passo, lui la seguì con modi da gradasso e già nelle scale di quel bel palazzo l'avvinghiò stringendole la vita e disse: " Anima mia, non abbiate paura di nulla, sono venuto qui per essere il guardiano del vostro corpo soffice e del vostro cuore verginale." Dopo queste parole, serrato l'uscio, iniziò senza indugio a prender diletto di lei e delle sue grazie.
Lei, che dapprima emise un debole lamento , alla fine cedette al possente assalto chiudendo gli occhi senza più altro dire.
Quando fu sera il messer si tolse dall'abbraccio ignudo e esausto della dolce tenzone.
Fu in quel frangente che quella dama gli si fece appresso e disse: " Dove credete d'andare mio caro messere, proprio ora?"
Egli si volse scosso dallo stupore di sentir nella sua voce un altro tono meno soave se non dir quasi diabolico.
Fu in quel momento che dalla fanciulla si levò un ordine assai strano, battè le mani e subito entrarono due grossi servitori ignudi sino alla cintura e provvisti di scudisci e di balestra.
Il messer un po' intontito disse: " Ma mia dolce donzella non avevate bisogno d'aiuto? E dunque questi servitori non bastavano ai vostri bisogni?"
Quella fanciulla tirò indietro il capo e rise così sguaitamente di gusto, che sembrò una strega:
" Mio pover giovine, voi conoscete solo il quartiere vostro e le minestre che vostra madre si appresta a farvi trovare sulla tavola senza grandi rinunce, Ma io che conosco il male l'ho reso schiavo dei miei voleri più segreti. La vita non è quella che incontrate un po' innocentemente nella vostra via al sud del continente, ma c'è dell'altro che voi non sapete e a volerlo dir assomiglia all'inferno"
Così detto spinse un bottone e si aprì un a parete fatta di sottili travi appuntite

"Sono un vampiro e pel mio bisogno sempre di sangue mi devo dissetare. Credete davvero che delle mie grazie faccio dono senza infine nutrirmi di quello che c'è di più prezioso? ossia il vostro sangue ingenuo giovane!!"
Appena terminò di parlare i suoi servi spinsero il giovane beffardo contro la parete che si richiuse quasi a spremere un arancio del suo succo portentoso.
.......
E la morale della storia è semplice:
.....
Spesso s'è convinti d'ingannare gli altri, mentre la corda già si stringe intorno e senza rimedio vi trascina in fondo.
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domenica 13 settembre 2009

I DICIOTTO ANNI DI NOI CAVALIERI



Ora che siamo comodamente seduti e rilassati possiamo farci una piccola confidenza: vorremmo veramente tornare a festeggiare i nostri 18 anni?






Magari c'erano le feste. E la vita era tutta da costruire. ma costruire come? Ti pareva che questa tiritera di avere la vita davanti ti impedisse di avere una vita subito. ....



C'erano sempre quelli con più anni di noi che erano sicuri di se' e loro sembravano sapessero come era il caso di comportarsi. magari ridevano e noi ci chiedevamo cosa avessero tanto da ridere. Finiva che ci regalavano un paio di slip con raffigurata la torre Eiffel credendosi molto spiritosi. Ed intanto ci si sente sempre fuori posto.
Mi sembrava mancasse qualcosa......E' stato un po' di tempo fa.

Però era bello il momento della torta e tutti che mi guardavano e mi festeggiavano


Ora c'è Chiara che è così carina . ha gli occhi vivacissimi


E poi adesso ho un ruolo prestigioso, sono una persona importante: sono la mamma di Francesco. Quando mi presentano dicono: " Questa è la mamma di Francesco. "
Caspita ! Mi da una certa serenità sapere di essere qualcosa di preciso.


Magari vorrei ridere meno. Dire qualcosa di significativo. Tipo: di essere prudenti. Di non credere a ciò che viene detto. Insomma di valutare, ponderare. Ma anche di avere molti progetti. Vorrei dire che i progetti magari non si avverano, ma averli è entusiasmante, è eccitante e da un senso ai giorni che impegniamo nella nostra esistenza. Non lo dirò: non è oggi il mio tempo. Io sono da sfondo ad una festa non mia. Sono la scenografia alle spalle di una commedia dove non sono la protagonista. Per questo sorrido e basta. Insomma: auguri Chiara.