
Poteva sentire il fruscio leggero dei suoi capelli sottili e sbiaditi tra le gambe e la notte tutto intorno. Era immersa totalmente in quella macchia senza luce tanto da non percepire neppure la forma del suo corpo. Lei non era che oceano profondo e vischioso . Non riusciva a individuare il confine del suo abbraccio e del calore intorno fatto del suo respiro. Lei era tutt'uno col buio. Infatti.
Aveva proprio la sua pelle tra le dita? Apparteneva a lui che aveva parlato in quei giorni , e quella bocca che aveva sorriso e deciso alfine di dire "sì" ed ora tra le sue labbra, ora, era sua e poteva sfiorarla, poteva averla contro di se' e goderne come se le appartenesse in quel momento e per sempre?
Eppure , nel buio e nel silenzio sembrava il fruscio solo il tonfo sordo della strada oltre la finestra . Non lo sentiva più: forse non c'era.
Allora si sedette nel letto e con le braccia , a tentoni nel buio, volle attirarlo a se' per prendere il suo corpo e riconoscerlo passando le mani sul viso e tra i capelli e sulle palpebre tremanti.
Lei teneva gli occhi sbarrati per guardare meglio quel nero denso e voluttuoso. Ascoltava il passaggio delle sue mani sul ventre e sul sesso.
Lei si sentiva come fosse stata una distesa infinita di sabbia finissima. Si sentiva interminabile. Ma lui non parlava. Lei poteva riconoscere l'odore sudato del suo affannoso tendere a lei e cercarla e desiderarla e premerla come sostanza malleabile fatta di argilla e d'acqua. Lei poteva sciogliersi su di lui come liquido colante. Poteva avvolgerlo e prenderlo tra le gambe sottili di insetto tropicale.
Lei aveva quasi paura che la sua voce si alzasse a segnare un limite che ormai aveva valicato.
Lui non avrebbe voluto stare nel suo letto. In quei giorni era stato molto indeciso. Diceva: "Non voglio. Tu mi farai destabilizzare"
Erano insieme, infine. Quasi non ci credeva. Lei accarezzava i suoi capelli che sapeva rossi e immaginava lo sguardo lacrimoso e chiaro dei suoi occhi lucenti. Poi smise di guardare l'oscurità davanti. Non poteva pensare a questo. l'amore è sempre un inganno inconsapevole. La ragione non può raccontarlo.
Allora lei si lasciò cadere nel buio e divenne lei stessa universo nero ed olioso per accogliere profonda e muta il turbinare confuso e misterioso della notte.
In questo modo era così pregnante di lui che si sentì trasformare nel suo odore.