martedì 12 maggio 2009

MORTE A ROMA

Non sarebbe stato meglio non scrivere, non esserci, non indagare? Lei lo sapeva benissimo. In queste giornate trascorse a Roma aveva osservato in modo maniacale la gente sulla metro o negli autobus e per le piazze affollatissime di quella città. Aveva guardato le donne e gli uomini con una curiosità impudica e pelosa. osservava i vestiti, i piedi nei calzari più disparati. I visi accartocciati e confusi, distratti e persi nel vuoto. Anonimi. Aveva sbirciato tra i sederi, i seni e le gambe della gente senza ritegno. Aveva, poi, incontrato un uomo bellissimo. Lui l'aveva fermata credendola olandese e lei dapprima silenziosa le aveva risposto teneramente : " Sono italiana" Aveva passeggiato con lui a Villa Borghese. Aveva accettato serenamente il rituale delle storie personali " io ed io .. " ed ancora. Aveva gustato il sole caldissimo ed il senso di pace che le permetteva di sorridere ed esserci in qualche modo. Ma mentre parlava e rideva e chiacchierava, contenta, sapeva d'avere dei conti con se' stessa da risolvere. Non era dunque lei fatta unicamente di quelle scariche pulsionali e di quei bisogni infantili perversi ed autoerotici che l'avevano spinta a pretendere a imporre dunque, ciò che aveva chiamato amore? Aveva definito con termini complessi quel che era invece l'istinto alla seduzione di ciò che balugina e che non si concede. Non era forse una vocazione al potere lo sfogo che cercava? Avrebbe dovuto chiamare questo suo bisogno in altro modo rispetto a ciò che invece rivendicava. Altro?! Cosa? Cosa?

La verità era che lei non voleva darsi ma consumare, Incenerire. Non "condividere e fondere " dunque. Non progettare, non acquisire. Ma disperdere energia. Usufruire della compulsione nevrotica.
E il suo corpo veniva trascinato da questa smania della ragione irragionevole che si esibiva e che cercava l'appagamento di se', solo di se' quindi. S'accorse, lei misera, d'avere questi pensieri dolorosi mentre seduta alla panchina ascoltava l'uomo simpatico e si riempì di angoscia. Era lei, cieca e ingannevole, lei crudele e dannata che non si avvedeva dell'abisso oscuro e inevitabile in cui già si trovava. E a questo pensiero le parve quasi di morire.

mercoledì 6 maggio 2009

MOVIMENTO DEMOCRATICO - LISTA CIVICA




Per le elezioni nella Provincia di Alessandria si presenterà la Lista Civica Movimento Democratico crescere insieme per la Provincia di Alessandria

E' un movimento di persone, di gruppi , associazioni, comitati ambientalisti per cercare di ridare voce alle attese che la politica finora ha deluso.

Fanno parte di questa lista civica donne e uomini impegnati nel volontariato sociale, nella pubblica amministrazione.

Per Valenza 1: Silvio Zeppa ( in giacca arancione fila in alto) Responsabile dell'Ufficio Manifestazioni del Comune di Valenza

Per Valenza 2: Rosario Esposito. ( seconda fila il secondo da destra) Impiegato all'Ispettorato del Lavoro.

Diamo la possibilità alle persone che sanno lavorare di intervenire attivamente .

lunedì 4 maggio 2009

GESU' ERA UN BLOGGER

Abbiamo scritto spesso dello scopo dello scrivere. Si trovano dei blog molto sciocchi in cui la donna abbandonata racconta del marito che l'ha tradita e lasciata , o della ragazzina che sciorina le sue ambizioni erotico/casalinghe facendole passare per trasgressioni od ancora di finti machi che si dilettano in fantasie su donne misteriose ed ancora di persone con pochissima competenza in campo politico / sociale che sentenziano contro Berlusconi con modi e atteggiamenti tutti uguali e quindi ordinari e insignificanti. ( adesso per esempio han preso di mira il suo divorzio) .
Questo post non intende criticare. Sarebbe facilissimo prendere una frase a caso di questi blogs e divertirsi a mortificarla.

Farò ben altro. Giustificherò lo scrivere e il raccontare. Nietzsche diceva:" La solitudine con un grande pensiero è insopportabile." Perchè diventa impossibile lasciare esclusivo ciò che tormenta il nostro animo e muove appassionatamente la nostra vita interiore.

Ad un certo punto hai bisogno di rivelare e spiegare con parole chiare e comprensibili , la tua sofferenza. Non riesci a tenerla per te ( il che sarebbe meglio, si diventa così patetici a raccontare un dolore sentito) ma la vuoi dispiegare come pergamene medioevali sulle piazze del popolo e diventare il banditore di questa tua cattiva novella. Vuoi distribuirla a manciate. Vuoi sventolare da un aereo lo striscione dei tuoi lamenti. Così che tu possa lasciarti andare e cadere a terra e spegnerti finalmente liberata, svuotata, consumata. Ti pare che popolarizzare una tua compulsione sia la scappatoia migliore al supplizio.

Ti pare che mostrare il vaso colmo della tua anima traboccante possa scoperchiare altre anime simile alla tua . Possa veramente farti acquisire una condivisione di dolore e di palpiti.

Gesù non era il salvatore. Gesù era un blogger. Aveva bisogno di dissoterrare il pensiero fremente del suo animo e di renderlo parlante e pubblico. Di dare valore ad una emozione altrimenti indefinita e muta.

Eppure questa speranza è un ' illusione.

Ho diffuso la disperazione. Ho propagandato l'emozione fluente e inarrestabile. Ma non me ne sono liberata affatto. Non è come svuotare un recipiente. E neppure come una distribuzione di pani e pesci. Il sentire è solitario e indicibile. Parteciparlo è un miracolo.