
Lei non si vedeva mai la testa. Era piena di mani e di gesti continui , era piena di gambe accavallate e ticchettanti sulla strada del paese, era piena di braccia e di voci forti o sussurrate alla sera. Per il resto non poteva che immaginare lo sguardo ed il capo inclinato ed il senso di disagio e di noia nella smorfia delle labbra e delle sopraciglia aggrottate. Ma forse si sbagliava. Lei si ricordava un volto che non c'era. Era altro. Più disincantato. più rude. era altro. Ora lei era un' altra. Presentava l'immagine e la passione, la contrabbandava per amore e desiderio, ma stava parlando d'altro cioè il suo corpo era altro rispetto a chi parlava. E qualche volta passando davanti allo specchio se la trovava davanti questa donna, involucro di carne rosa e di sangue , di colore e pelle stranieri. Di occhi e capelli chiari. La guardava attentamente ma non la riconosceva in quella che aveva riso e gridato , in quella che aveva avvinghiato le parti del suo corpo in quelle di lui un mese fa. Era lei, ma non era lei . Poteva ben avere un' altra bocca carnosa e soffice. un altro seno ed un'altra pancia ardente. In ogni caso lei l'avrebbe presa su di sè e sarebbe stata Antonella in ogni caso. Unica.