domenica 12 aprile 2009

SENZA TESTA


Lei non si vedeva mai la testa. Era piena di mani e di gesti continui , era piena di gambe accavallate e ticchettanti sulla strada del paese, era piena di braccia e di voci forti o sussurrate alla sera. Per il resto non poteva che immaginare lo sguardo ed il capo inclinato ed il senso di disagio e di noia nella smorfia delle labbra e delle sopraciglia aggrottate. Ma forse si sbagliava. Lei si ricordava un volto che non c'era. Era altro. Più disincantato. più rude. era altro. Ora lei era un' altra. Presentava l'immagine e la passione, la contrabbandava per amore e desiderio, ma stava parlando d'altro cioè il suo corpo era altro rispetto a chi parlava. E qualche volta passando davanti allo specchio se la trovava davanti questa donna, involucro di carne rosa e di sangue , di colore e pelle stranieri. Di occhi e capelli chiari. La guardava attentamente ma non la riconosceva in quella che aveva riso e gridato , in quella che aveva avvinghiato le parti del suo corpo in quelle di lui un mese fa. Era lei, ma non era lei . Poteva ben avere un' altra bocca carnosa e soffice. un altro seno ed un'altra pancia ardente. In ogni caso lei l'avrebbe presa su di sè e sarebbe stata Antonella in ogni caso. Unica.

sabato 11 aprile 2009

L' ISTINTO MORALE


C'è un istinto morale che trasfigura ciò che rappresentiamo nel corpo e nel gesto. Sono nata con questa aspirazione all'armonia dello spirito che proviene da ogni cellula palpitante del mio essere.
E' dentro di me eppure mi aggiro come forestiero e straniero in una laida deserta per giungere ad una completezza che mi appartenga veramente al di là di me ma anche in me in una comunione naturale con il resto dell'esistenza. Eppure non sono che indegna e infedele e inopportuna nelle azioni e nei sentimenti. Eppure non ho risposte . Non ho il conforto della realizzazione di un etica benefica. Eppure nascondo, congiuro, inganno. E mi pare che solo attraverso la negazione e la distanza dalla qualità maggiore della relazione profonda con me stessa io possa rintracciare l'indirizzo chiaro e la passione necessaria al mio percorso. Mi sorprendo spesso a trafficare come un cospiratore attento ai dettagli della sua opera criminosa. Mi guardo indaffarata nel gesto preciso e puntiglioso in un susseguirsi di atti necessari alla trasgressione, ma non accolgo la drammaticità della per - versione sorda che mi comanda.

venerdì 10 aprile 2009

LA VIOLAZIONE

Non c'è una strada già battuta. Il sentiero è vergine. Non c'è una vita che ti difende alle spalle e ti chiama per nome. Il tuo nome ha una immagine di un'altra storia. Non hai eredità che ti tutelano.
I campi sono rigogliosi di fiori nuovi e non hanno visto altro che questo sole infuocato e giovane.
Ti eri piegata ai suoni ridenti , avevi sorretto mani tese ed inerti. Avevi deciso, stabilito, urlato.
Avevi raccolto e sollevato pesi con la determinazione di un progetto fondamentale.
Ora il passato mostra un delirio di immagini quasi inventate. Sono semplici cantilene che non hanno sostanza . Vivo come un predone del deserto che galloppa furiosamente saccheggiando di attimo in attimo questa mia vita indolente e sprovveduta . Nessuno lo sa: ho le chiavi in tasca del forziere di cui mi appresto alla violazione.

giovedì 9 aprile 2009

IL PRINCIPIO DELLE COSE

Lei aveva un senso del tutto come vi fosse un legame intrinseco e non discutibile con l'universo intero. Lei ce lo aveva addosso come un principio delle cose ossia come un motivo per stare al mondo. Eppure intorno a lei gli avvenimenti sfilacciati e casuali non solo si susseguivano frettolosamente, ma spesso svanivano con le persone ed i sentimenti. Sentiva in cuor suo che per quanto lei fosse pienamente nel momento era il momento che sarebbe fuggito da lei . Non poteva illudersi. Ed anche se (come per un gioco delle ipotesi ) avesse immaginato un seguito cosa ne sarebbe stato del desiderio e dell'incantesimo ? cosa sarebbe diventato se non un impegno di consuetudini già note e già risolte?
Aveva visto un film in cui il protagonista diceva: "ti amo per il tuo rigore ma il tuo rigore ti allontana da me e senza questo io non potrei amarti. "
Fu attratta da questa impossibilità che era una scelta di attitudine e di personalità. Cos'altro può conservare intatto un desiderio se non la sua fuggevolezza?