mercoledì 26 novembre 2008

Buonasera Dottore


Avevo scritto poesiole perchè mi sembrava divertente presentare con tono lieve certi comportamenti un po' insolenti, un po' improduttivi di una certa classe politica.


Non ho mai espresso malevolenza perchè non ce l'ho. La mia inquietudine preferisco riservarla a cose più importanti. Scrivevo perchè mi divertiva , mi consolava e mi distraeva dalle asprezze della mia anima. Mentre scrivevo ho pensato e detto: " qualcosa mi accadrà."


Ma era un'idea licenziosa: non m'appassionava e nè mi turbava. E' successo qualcosa. Machisenefrega. Non è questo il punto.


Non è il modo spudorato, impudente ed imprudente dell'azione di persone che non hanno la mia attenzione se non marginale in qualità di ruolo e di funzione. Questi sono persino divertenti, prevedibili. Ordinari.
E' molto tempo che lavoro in questo ambiente. Ho visto molti politici arroganti che adesso camminano per la strada sconosciuti alla gente e forse a loro stessi. Non è questo.
Non posso non scrivere però della mia delusione per una persona deliziosa che non ha neppure saputo avere il coraggio di avvisarmi. Di informarmi. Di prendersi l'onere del mio dispiacere come s'era preso l'onore della decisione.

Questa lettera è per Lei, Dottore.

E per questo mondo strano che ci fa avvicinare e rapportarsi senza parole e ci fa intuire e sperare di solidità e professionalità che invece non ci sono.
Non ci si dispiace mai per un lavoro mal fatto, ma sempre a causa di una persona che ci è venuta meno nei gesti e nella relazione.
Stasera, Dottore, per qualche minuto ho scritto di Lei , per qualche minuto in questo spazio etereo e grande ma in fondo chiuso e domestico come un quartiere popolare, per qualche minuto l'ho resa presente e percepibile. Lei , che era elemento diverso e sano e sensibile e amato , si è svelato inadeguato, coinvolto e quindi colluso. Colpevole. Perduto anche. Deludente. Insufficiente.
Insufficiente per molto tempo.
Da ora. Dottore.

martedì 25 novembre 2008

LA STREGA CATTIVA A VALENZA E LA NOBILE CORTE

Forse non ci crederete /ma poi dubbi non avrete /Questa nobile congrega/ ha paura della strega/Quelle donne indipendenti/ che fuggivano i potenti/ Perché libere vivevano/ e favori non chiedevano/Ma se il tempo è ormai già andato/ loro restano al passato /Ed invece di pensare / bene a quel che devon fare /Stanno lì a almanaccare / su qual ceppo lei bruciare /E finirla nella brace/ così che alla fine tace! /Se potessero davvero / non ne fanno poi mistero /impedirle i movimenti / senza tanti complimenti /Tanto pensano tapini / da sembrare un po’ cretini /Poi l’idea gli viene bella/ come il buco alla ciambella /Per punire questa strega / non c’è rogo che la lega /ma di fretta e senza scusa / ispirati da una musa /senza porsi la questione / quando c’è la commissione /si dimenticano che / una regola poi c’è /non è un gioco libertario/ qui ci vuole un segretario ! /ma che importa io lo levo!/ come fosse il medioevo /ed in barba a questa legge /han deciso come schegge /accendiamo la catasta / siamo quelli della casta !

Al paggetto della corte / gli è toccato triste sorte / di inchinarsi a trenta gradi/ e giocar la vita ai dadi/ è l'ostaggio del potere / segue sempre il suo volere/

lunedì 24 novembre 2008

Si parla di sesso.

Postato da un amico il 5 Marzo 2008:
"Ieri mi è capitato di fare sesso come di rado mi succede: una”sessione” di sesso selvaggio,dove ogni azione di uno provoca una reazione dell’altra che a sua volta innesca una....mi avete capito: in pochi attimi tutto si trasforma in qualcosa di animalesco,dove sono gli ormoni e l’istinto a parlare e mi sembra strana l’espressione “fare l’amore” a proposito di sesso a livelli simili.In certi momenti l’amore si ritira in buon ordine e lo si farebbe anche con persone che si odiano.
Per farlo veramente bene bisogna che entrambi lo desiderino e che siano il più possibile rilassati e con la mente sgombra da tutto ciò che esula dalla ricerca del massimo piacere. Le mie esperienze come quella di cui sopra sono state e sono tuttora piuttosto rare,anche perchè le donne si riempono la bocca con la parola amore,hanno l’amore che le pervade tutte e si dimenticano che l’amore si nutre anche di buon sesso.
A me sono quasi solo capitate donne Mastro Lindo convinte di avere esaurito la propria parte aprendo le gambe ed incrociando le braccia,aspettando che la manna arrivi dal cielo,donne piene di sensi di colpa che non sono mai state sfiorate dall’idea che solo con la partecipazione si riesce a non sentirsi usate,donne Swatch che “facciamo presto che alle cinque devo andare”, donne che sono state educate all’esclusiva soddisfazione del maschio e si avvicinano al letto come ad un patibolo e potrei continuare ma mi fermo.Si parla tanto di crisi del maschio,del suo ruolo incerto in un mondo di veloci cambiamenti e della sue ansia da prestazione:io odio la burina ostentazione ma sono sicuro delle mie prestazioni sempre che la controparte partecipi con il mio stesso entusiasmo e passione. Non bisogna dimenticare che il miglior afrodisiaco è il vedere il partner coinvolto nel sesso come e più di noi mentre vederlo attendere la fine delle manovre con la faccia della vittima sacrificale smonti persino le migliori intenzioni e gli appetiti più sani."

Scusami. Ti ho preso il tuo post e l'ho incollato qui. Ti arrabbierai, ( spero che questo non pregiudichi la nostra amicizia: ti leggo poichè mi interessa cosa pensi. ) ma voglio scrivere su questo modo di vedere il sesso che è tipico dei maschi. Voglio dirti quello che sente una donna. E quella donna sono io. ( ma va ?!)
Non riconosco nulla di ciò che hai scritto. Non parlo , io, così di sesso o d'amore che poi sai, per me è assolutamente imprescindibile. Perchè il desiderio che ti porta a fare sesso è confuso e fuso in una miriade di sentimenti e sensazioni che non so come riesca tu a separarli da quello che viene definito " amore" .

L'amore non ha solo una faccia. Dobbiamo finirla di mitizzare questo Dio "Amore ".
L'amore non è un sentimento verginale, scevro da pulsioni oscure. Non è come fosse un angelo immacolato risplendente di luce propria santificata.
L'amore è una sensazione umanissima e contaminata da molte percezioni contraddittorie. E queste, a loro volta, sono influenzate dal momento psicologico personale, dalla capacità di sentire dell'individuo, dal bisogno di essere, dall'odio, dalla competizione, dalla propensione caratteriale, dalla profondità della propria anima e dai fantasmi inesplicabili che abitano le nostre viscere.
Ciò che muove il desiderio cioè la voglia di scopare, di essere toccata e di toccare è un meccanismo misterioso. Ancora adesso io personalmente non so spiegarmi come mai ad un certo punto sento " voglia" di un uomo che magari non rispecchia quei canoni che ho ben prefissati dell'uomo desiderabile, quelli che poi conosciamo tutti: bello, giovane, intelligente generoso ecc ecc.

Un mio amico si lamentava come te che lei non partecipava.
Sappiate ragazzi, che se lei non partecipa è perchè non vi desidera. Punto.
Non " sente" nulla o " sente" poco e magari dipende anche da voi, da come vi siete mossi. Una parola detta male. un gesto. Un comportamento e l'ardore si spegne. L'ardore, l'amore. il desiderio, la voglia. Che ha un nome solo, che ha un calore unico. E' nel cuore e nel cervello e nella fica. Diventa sangue, diventa fame.
Non è un problema di tecnica, (sono sicuro delle mie prestazioni )ma di passione, di anima, di coinvolgimento. Di disponibilità al sentire . Di riconoscimento delle vibrazioni, di empatia con l'altro. Bon

( "amami per un'ora , ma perdutamente" come dice Gianna Nannini )

P.S. l'inefferabilità e l'illogicità del desiderio è dimostrata anche dal fatto che le parole del tuo post (da cui sono discordante) Le " sento" , invece, profondamente erotiche.
( come darsi in finale una bella zappa sui piedi oh yeah )

domenica 23 novembre 2008

L'incontro con gli altri

Ero in birreria. Seduta in mezzo. Tra Silvio e Rina ( carina questa cosa di mettere i nomi) Davanti avevo Mauro e con lui scherzo sempre. Anche se non abbiamo nulla che ci accomuna. Forse cercare di non stare male. ma lui ci riesce. Io fremevo , come sempre. Esco di casa per cercare di rientrarvi al più presto possibile. Mi dico: " Ok , hai fatto il tuo dovere: sei uscita. hai cercato di ridere. hai fatto qualche battuta anche intelligente. Sei molto intelligente, caspita. "
Ho parlato persino di quell'idiota che manda messaggi anonimi nel mio blog. Ho fatto il suo nome. Perchè so bene chi è ed è vergognoso che sia proprio lui, con tutto quello che dovrebbe fare invece che occuparsi di me. ( per quanto ehm .. io sia un oggetto di attenzione veramente irresistibile) I miei amici non leggono il mio blog. Pensano che sia un diarietto innocuo da portinaia. Così ne parlano bonariamente.
Imprudenti.
Abbiamo riso e fatto fotografie. Claudio ha fatto un brindisi scherzoso. Tutti hanno riso ed anch'io. Ma era un sorriso di pelle e di gola.
Io, che non bevo mai alcolici perchè mi fa stare male, ieri sera ho bevuto del vino bianco. Mi sembrava fosse acqua. Lo sentivo leggerissimo e fresco.
Hanno proposto di cambiare locale. Di continuare la festa. Ma io non me la sentivo. Fremevo. La mia ansia non mi da molta autonomia. Già scalpitava per emergere. Ho detto: " io no" E ho tirato un sospiro di sollievo quando gli altri non hanno fatto domande. Il tempo per me era scaduto. Non posso permettere alla mia leggerezza di prolungarsi la vita. Ho un appuntamento con le mie riflessioni. Devo capire. Devo capire. Devo soprattutto sciogliermi. Non posso trattenermi in occupazioni rilassanti e svaganti. Ho il tema del dolore da svolgere. Ho la passione pulsante da rinnovare. Ho un richiamo silenzioso di Morte e Amore tra le labbra. la vita non è con gli altri. L'essenza dell'esistenza è solo all'interno di sè. l'incontro con gli altri, per quanto sia prezioso, si può assimilare ad uno sfiorarsi di due viandanti che si incrociano in un sentiero troppo stretto per permettere il passaggio di entrambi.
Ciò che condivido con gli altri diventa solo uno spunto per una solitaria elaborazione intima e viscerale.

Se durante il contatto qualcuno ti passa vicino troppo distrattamente, ti rimane la voglia di sapere chi era mai costui, come mai andava così di fretta. cosa aveva di meglio da fare più che fermarsi a parlare con te. Con te, insomma. Che sei il meglio.
Ma questo lo si sapeva già. ( n.d.r. Che sono il meglio)
Allora: l'incontro con gli altri assolve al bisogno di rappresentare se' stessi . Di sfoggiare le proprie competenze. Di qualsiasi natura siano. Dunque.
Sono una spugna satura e grondante. Devo strizzarmi per benino. espellerò queste pulsioni neglette: attenzione al piano sotto !!!!