martedì 28 ottobre 2008

IL POLITICO ARRABBIATO

All'orecchio mi e' arrivato/ che il politico è arrabbiato/ mi dispiace, ma si sa/ chi governa sempre sta / sotto i riflettori preso/ di maestà non è mai leso/ ma il responso è sempre atteso/ perchè poi si deve andare /al verdetto popolare / e la critica un po' accesa/ non è poi che una difesa/ del sovrano cittadino/che consegna il suo destino/ nelle mani di un signore/ che si deve fare onore/ Per il resto, non è il caso/ arricciare così il naso!/ Io mi limito ad una rima/ senza essere una cima /anche se si pensa che/ abbia fegato perchè/ io sberleffo senza fallo/ chi si crede in piedistallo/ ma tranquilli, non temete/ non mi sento poi un ariete/ questa rima è elementare/ e non sto tanto a pensare/ non mi voglio riscaldare/ altre cose ho a cui badare:/ all'amore ed alla vita/ fino a che non è finita/ se volessi mai far danno/ di parole avrei l'affanno / ma il mio tono è mite e bello / e non sforzo il mio cervello/ siate in pace a far commessa / fino a che dura la messa !

Questo post lo leggerai ?

Ho nuotato per diverse miglia. L'acqua inizialmente era calmissima. Poi ha cominciato ha incresparsi sempre più impetuosamente. Sono una buona nuotatrice, ma la distesa d'acqua era vasta ed imperscrutabile. Ho nuotato al buio. Spesso rimanevo senza fiato. Mi lasciavo trasportare un poco senza oppormi alle onde. Non ci crederai: avevo una spiaggia su cui rifugiarmi. Non mi chiedevo se fosse abitata, se avesse frutti a sufficienza per sfamarmi. Io mi adagiavo sulla sabbia calda e riposavo tranquilla. E questo, amico carissimo, è un omaggio a te. Che eri un ragazzone con tanta barba nera. Che eri l'amore della mia adolescenza e poi l'amico più caro, il fratello di sangue e poi uno "zio" noioso ( ciao zio !) ed ancora un paziente ascoltatore di storie lacrimose e senza costrutto. Questo è un omaggio a te, amico carissimo: riparo dalle mie tempeste di sassi e sabbia,consolazione delle mie sconfitte continue, senza giudizio e senza prudenza nel darmi la protezione di cui solo tu conosci il bisogno vero. Questo è un omaggio a te amico per sempre ; perchè un amico non può che essere per sempre se non lo fosse, non lo è stato mai. Un omaggio a te che sei indiscutibilmente la persona con cui posso essere stupida senza farmene carico.
Questo post lo leggerai almeno? ( sono troppo lunghi : guardo solo le figure)

lunedì 27 ottobre 2008

Preparavo il rito

Avevo acceso le candele rosa. L'acqua scrosciava rumorosa e caldissima. Io preparavo il rito del silenzio e della luce delle fiamme tutto intorno. Versavo nella vasca i sali e l'avena in polvere con cura maniacale. Allora avevo chiuso la porta ed iniziato la svestizione; la tuta felpata, i calzettoni , la canottiera nera e le mutande. Spegnevo la luce dello specchio e rimanevo oscurata e allo stesso tempo risplendente di quel bagliore caldo e assolato delle candele.

Immergendomi completamente in quell'acqua bruciante ed intima ritrovavo il vigore del mio corpo tornato alla luce e alla vita sensibile. Era un gioco tra me e il liquido opaco e profumato. Io mi avvolgevo di lui e lui scaldava la pelle e risanava la speranza. Ero bellissima. La struttura tonica e feroce dei fianchi mi dava una potenza esclusiva. Non ero io quella che poteva rimpiangere, perdere, morire. Non ero io avvilita, contrastata. rifiutata. Ma forse ero io in un altra veste. Non quella della carne luminosa e rossa di fuoco e del buio intorno. Non quella che pulsava tenace nelle membra violente e floride. Una sconosciuta, che non mi apparteneva ora, nel movimento del dorso nell'acqua e nel calore sensuale del sangue vibrante.
Allora decisi che potevo farcela.

venerdì 24 ottobre 2008

Tu non abiti lì.

Non abiti lì. E' un posto che non hai mai conosciuto. A volte sento che sei nella mia casa. Anche se non ci sei mai stato. Non abiti lì. E' vero: ti ci abbiamo accompagnato ed io mi chiedevo se veramente eri tu o cosa. E' passato del tempo: qualche volta mi dimentico e penso di poterti ritrovare suonando il tuo citofono. Ma non posso illudermi che per pochi attimi.
Questo tempo dell'assenza è troppo lungo perchè possa imbrogliarmi. Ti sorprenderesti a vedermi così poco armoniosa. Ti rammaricheresti per le mie sregolatezze. Io piangerei.
Ricordi? Ero andata via dalla tua casa per inseguire il grande amore. Avevo preso una valigia molto piccola ed ero fuggita. Avevo 18 anni. Dopo tre mesi tu avevi aperto la porta dell'ingresso di casa ed io ero scoppiata a piangere tra le tue braccia. Avevo dietro la mia piccola valigia. In quel periodo, la storia d'amore era stata il mio dramma più grande. Ma non ricordo nulla se non il gesto di suonare alla porta e le tue braccia consolatrici. Ricordo le ore ritrovate tra le lenzuola del mio letto. Ore silenziose e rigeneratrici. Mi sono detta: "sarò così per i miei figli: grande e stabile." Ma non sono così ferma . Non sono convinta. Non mi persuade più la strada diritta e la destinazione assicurata. Quelli che dicono "sono innamorata," quelli che dicono "non sono innamorata". Io sogghigno malevola. Le strade sono a termine. Non ho le antiche speranze. Il mio porto sicuro si è frantumato alle spalle. Ho ancora la mia piccola valigia, ma non ho un posto dove portarla. Delle tue braccia non ho che il ricordo della serenità perduta, del miraggio irraggiungibile, della consolazione erosa. Non ho la forza per sostituirmi al senso di inalterabilità che trasmettevi . Sono nuda. Sconfitta. Sola.