mercoledì 24 settembre 2008

Le brutte parole dette

Non mi sembra mai di dire delle brutte parole. Non mi sembra mai di offendere. Uso come metro di misura quello che offende me. Ed a me non offende quasi nulla . Non do ai pregi un maggiore valore che ai difetti. Sono tutti elementi che navigano dentro di noi, ma non sono noi. Siamo altro. Siamo un essenza fluida che viene visitata dalla presunzione, dalla rabbia, dal dolore , dall'ambizione, dalla misericordia. ma noi siamo delle braccia aperte che accolgono e lasciano cadere e stringono e dilatano in un incessante fluire e defluire di sensazioni che scorrono e non ci appartengono. I sentimenti ci cadono addosso.
Potrei dirti: " vedo in te la sordità, l'ottusità, la nevrosi. " ma non potrei amarti di meno o di più. " Vedo in te la voglia di rivalsa e di mistificazione, ma non sei in quelle cose.
Però spesso le persone si offendono e ti tacciano di villania e di presunzione. Ed io vorrei dire che no... invece no ..che niente e nessuno mi è più caro delle persone a cui faccio delle critiche, a cui presto la mia attenzione.
Ecco, quello che mi offende e mi ferisce è: "la mancanza di attenzione." la sensazione di non essere nulla.
E' come morire un po'.
Non incontrarsi è come non esistere. Non essere pensati è come non essere mai nati .

ASSESSORE III


Fino adesso non parlavo /Del servizio che più amavo
Perché il tasto qui è dolente /Di cultura non c’è niente
Tranne che qualche concerto / Come fosse ormai un reperto
E dei giovani e lavoro /È cercare quasi l’oro
Non si parla di alcunché /Che non piaccia solo a sè
Di confronto e informazione /Neanche mai farne allusione
dell'alchemica tenzone / sol decide la Regione
il suo scopo è solo quello /con gli amici farsi bello:
Dice “Sì” di qua e di “Là " /Ma cultura non ne fa
a quel detto non fa fede /passo ai giovani non cede
Anche se ormai è fuori moda /Ma si imbroda chi si loda

martedì 23 settembre 2008

ASSESSORE IV

IO QUEST’UOMO, VE LO DICO/ LO CONSIDERO UN AMICO/ANCHE SE PER PRECISARE/ IL MESTIERE NON SA FARE/ MA POI L’UNICO NON E’ /PERCHE' AFFIANCA GLI ALTRI TRE / E COMPENSA LA MANCANZA/ CON L’IMPEGNO E LA COSTANZA / LUI SI ARRANGIA A RAGIONARE/ PER LA FAMA CONQUISTARE/ STA A SENTIRE POI LA GENTE/COME FOSSE INTELLIGENTE /E PROMETTE MONTI E MARI/DI TROVAR LAVORO AI CARI/ TIENE I PIEDI IN TANTE STAFFE/ COLLEZIONA MOLTE GAFFE/E' RIMASTO NELLA LISTA/ SOLO QUESTO COMUNISTA/ PIU’ DI TANTO NON PUO’ FARE / NON POSSIAMO CRITICARE / MI ACCONTENTO ANCHE PERCHE’/ MOLTO PEGGIO QUI CE N’E’ /


L'ASSESSORE NUMERO TRE/ LO TENGO IL SERBO CON IL CAFFE''

lunedì 22 settembre 2008

Non abbiate paura di me. Parlo d'amore.


Non abbiate paura di me. Io non ho le vostre aspirazioni. Viaggio in alto. Non mi vedete. Talvolta , invece, sono sotto i vostri piedi perchè precipito nella terra bagnata e mi confondo tra il fango e l'erba. In questi giorni, in questi giorni appunto. Ero totalmente nella merda. Mi dibattevo senza speranza. Sono affogata per un po'. Ero distratta . Non mi sono interessata ai vostri movimenti. Non siete nulla per me. Adesso , risalita un poco, ma ancora sporca di fango e di lacrime, adesso sono impegnata a recuperarmi. Ho comprato una specie di macchina recupero/tesori e mi sto cercando tra la melma putrida di questa strada. Mi troverò suppongo, prima o poi. Ma non ho fretta. Mi godo per adesso l'assenza di dolore. Sono sopravvissuta alle mie passioni e questo è stato un vero traguardo per me. Lasciatemi stare. Non chiamatemi alle vostre battaglie che non saranno mai le mie. Punto su argomenti di anima e sangue. Altra merce di scambio. Quindi ,se cercate tra le righe qualcosa che possa danneggiarvi, avete sbagliato portone. Qui si parla solo d'amore e di morte, insomma della vita eroica mica di politica.