martedì 14 febbraio 2017

QUESTO PERCORSO DELLA VITA NON LO VOGLIO FARE





Siamo qui  quasi sfaccendati, inerti, impazienti davanti alla porta del medico .
Tu socchiudi gli occhi . Sei stanco. Anzi.
Sei malato.
Sei malatissimo.
Io mi alzo in piedi .  ho male alla schiena.
Mi appoggio al muro . Da qui vedo la tua testa
Era ieri.
 No,CHE DICO.. non era ieri .  era trenta anni fa.
Avevi i tuoi capelli neri e lucidi e folti .Avevi il barbone  degli anni 70. la tua testa piccola, i capelli radi.
Io scherzo. Ma poco e male.
La nostra passione di allora era  fatta di desiderio, odio,   e poi amicizia tiepida ma familiare concreta indistruttibile. Non ci furono più  baci.  pochi abbracci. ma vicini spesso. Fratelli di sangue e di vita comune.
Io lo so già , cosa capiterà oltre quella porta.
Lo so perchè ho letto tanto. Ho frugato su internet, ho immagazzinato dati, ho collegato elementi, ho tirato le somme .Da giorni.
 Sono esausta. Sono impaurita.
Ma siamo sempre noi. Io, con i capelli biondi da coiffeur,   ho smesso le gonne lunghe e pure quelle corte e quelle cortissime. ho smesso gli zoccoli e pure le scarpe tacco 12.
Siamo sempre noi , io in tuta felpata e le scarpe da ginnastica nere e tu, elegante per l'occasione,  in tinta verde marcio pantaloni e maglietta.
Tu chiudi gli occhi. Io vorrei porgerti la spalla.
QUESTO PERCORSO DELLA VITA NON LO VOGLIO FARE. Volevo fermarmi ai baci, alle corse  tra le onde del mare della tua Calabria ardente.
Volevo fermarmi alle liti , ai patimenti del cuore . Mi andava bene il procedere lento e confortante della nostra amicizia , del calore che ti da il conoscersi a fondo fino all'ultimo anelito di respiro .  ci stavo a vivere  il senso di fiducia  che il tuo sguardo mi rimandava. Perchè l'amicizia era stata tessuta  da anni confortevoli e magici. il  nostro incontrarsi era un perenne   affacciarsi all'adolescenza che ci aveva visti insieme .
Quando la porta si apre io divento tua madre. oppure tu, mio padre.
il passato viene stracciato in un attimo. entrambi vorremmo fuggire,ma tu sei ingabbiato dalla malattia ed io dalla vita che mi trattiene all'adolescente che eravamo.
Cominciamo la lotta, amico mio.