lunedì 23 marzo 2015

IL CAVALIERE NELLA VALLE SOLITARIA








 Appena scendo dall’auto, e mi trovo di fronte la grande porta medioevale  con la cinta di  mura attorno  in  pietra bianca porosa e grezza,  mi pare d’essere un guerriero.
Un passo avanti all’altro ho la sensazione di appartenere ad un tempo già raccontato  che non si trova qui, ma che interrompe  la mia  vita trascinandola  quietamente  verso un passato glorioso.
Le strade sono di ciotoli ed erba lucente.
Sento persino  lo scalpitio degli zoccoli del cavallo.  ad ogni mio passo.  
Clappete  clappete . Un guerriero muto e invisibile attraversa la cinta muraria.  
O forse sono io il cavallo,il muso in avanti , la testa reclinata in basso , il trotto leggero,  lento e calmo di animale senza paura. ma guardingo e teso ad ogni piccolo suono nella valle deserta silenziosa. 
Mi volto sempre in quel punto tra la piazza e la porta centrale  
  Mi metto a guardare in fondo le colline lunghe e basse, e verdi e azzurre mentre in alto fumi leggeri si alzano in mezzo alle nuvole.
La  mia casa è dietro la chiesa  di san Giorgio .
 E’ un vicolo stretto tra le  sue mura;  è un piccolo pezzetto di verde abbandonato. Davanti alla porta di ingresso  si trovano i vetri   screziati di azzurro e di oro delle vetrate  della chiesa.
Questa casa è stato il  primo regalo  che mi sono fatta dopo tanto tempo
Qui il mio passato non conta. Ma quel che è più bello è che non c'è quel futuro chiassoso, ostile ed inquieto della città da dove provengo