E' questo.
Un giorno, avevo otto anni, ho cominciato a prendere coscienza della presenza costante di una irrimediabile assimetria tra ogni mia percezione e quella raccontata in modo disinvolto da tutti gli altri. Ma, ancora meglio, sembrava quasi io fossi l'interprete bizzarra di un linguaggio di cui avevo imparato perfettamente la sintassi senza apprenderne il senso reale.
Ero io in terra straniera?
Da bimba ero convinta di avere sbagliato strada, d'avere perso l'indicazione , d'essermi distratta, attardata tra i cespugli e le rose dimenticando le indicazioni per giungere alla meta.
Ora no.
La terra rimane straniera, ma non me ne faccio un cruccio. Non dipende da me ma dalla natura atipica del pensiero che mi costruisce e mi rinnova.
Non mi chiedo più quale sia la vera identità del mondo.
Spesso dimentico questo dislivello ed allora soffro nel vedere tutto piccolo, distante inafferabile, inadeguato all'occasione , indegno del mio palpito , della mia emozione.
Tutto mi appare discordante e lo sguardo non lo percepisce affatto. Lo rifugge , lo dimentica , non lo riconosce. Per questo lo odia, lo minaccia, lo tradisce. Lo abbandona. Lo crede colpevole. Ma non è il mondo colpevole.
Non è colpa neppure del luogo, Non è colpa del tempo. Non è colpa della cosa piccola e sventurata nè del mio strano temperamento.
Quando sono nei miei momenti migliori non faccio altro che prendere consapevolezza di questa differenza dolorosa e, come vi fosse davanti a me un cristallo trasparente ma infrangibile, rimango ad osservare il mondo lontano e straniero con una specie di indulgente malinconia che alla fine mi permette se non di comprenderlo, almeno di amarlo.
E Stasera è uno di quei momenti fantastici.
1 commento:
E' un peccato che questo scritto folgorante non abbia avuto commenti, Anto...è di difficile, se non utopica, comprensione, perché introiettato all'estremo nella ricerca di significati vitali che sono privati ed intimi oltre ogni dire...ma quello che di più lodevole in esso si cela, sta nello spasmo conoscitivo, nell'impennata indagatrice, nella sfida con l'ignoto annidato dentro l'animo...e poi, il fatto che solo su questo blog si possono leggere cose di simile tensione interiore :-)
Bacini ammirati :-)
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