martedì 26 luglio 2011

PROGRESSO O PUBBLICITA'?




Si possono informare i cittadini solo attraverso i social network? E’ lecito che un amministratore pubblico,  by-passi completamente i mezzi di informazione e si dimentichi del suo stesso ufficio stampa, per comunicare con i suoi amministrati solo ed esclusivamente  attraverso Facebook.?  Il sindacato e l'ordine dei giornalisti a Firenze hanno contestato il  Sindaco Renzi che rivendicava il diritto di comunicare con i nuovi mezzi  presenti in Internet quali Face BOOk e Twitter  SPIEGANDO in questo modo la loro protesta: 
 "Perché un sindaco, quando parla come sindaco, deve parlare in modi che sono fissati anche dalla legge (a partire dalla legge 150 sugli assetti dell’informazione e della comunicazione pubblica), usando in prima battuta i giornalisti dell’ ufficio stampa istituzionale e la mediazione giornalistica che essi sono professionalmente chiamati a esercitare "
  Personalmente della mediazione dei giornalisti non credo affatto. I giornalisti hanno le loro idee e le loro posizioni politiche e riportano anche nei giornali locali la versione dei fatti secondo la loro personale impressione e tutto in perfetta buona fede, ma non per questo in modo obiettivo e imparziale.
Sul fatto che l'amministratore ha la necessità di appoggiarsi ad un personale competente  ed a conoscenza delle regole sulla comunicazione pubblica  quale la Legge 150 / 2000  sono d'accordo.
Sarebbe ancora più auspicabile che un politico e prima di tutto un amministratore pianifichi ATTENTAMENTE  le sue apparizioni ed esternazioni pubbliche proprio perchè non è affatto vero che più ci si fa vedere e ci si promuove e più si conta. Forse una ventina di anni fa  aveva una certa sua valenza positiva. Ora quella funzione l'ha persa.
 Il cittadino  ormai ha raggiunto un grado di capacità  critica ed è sempre più diffidente verso i ruoli di vertice. Il presenziare ogni situazione pubblica senza avere uno scopo essenziale , una necessità evidente,   causa l'effetto contrario:  il cittadino perde la fiducia , comincia a considerare l'amministratore un presenzialista vanesio e non lo ascolta più.

Invece bisogna dosare  la propria presenza e le stesse promulgazioni personali perchè  altrimenti possono trasformarsi in una sorta di  arma a doppio taglio.

Queste non solo non aiutano a informare ed  a farsi capire  dalle persone , ma anzi, a lungo andare  creano in queste,  ostilità e malfidenza.
Una sovraesposizione è contro producente:
sovrattutto se non si è un personaggio autorevole
più ci si va vedere e piu' le proprie debolezze sono messe in luce. 
Il lavoro di un amministratore è dietro le quinte . Il tempo è appena sufficiente per individuare le soluzioni e non ne può restare per mostrarsi.

 Produrre fatti concreti,  risultati positivi e divulgarli   in base ad un progetto di comunicazione e diffusione  degli interessi pubblici  è un servizio  diretto al cittadino. 

Non dimentichiamo che è proprio per questa ragione che si amministra: per gestire un servizio , per essere al servizio della gente. Dobbiamo dirlo?


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