Si possono informare i cittadini solo attraverso i social network? E’ lecito che un amministratore pubblico, by-passi completamente i mezzi di informazione e si dimentichi del suo stesso ufficio stampa, per comunicare con i suoi amministrati solo ed esclusivamente attraverso Facebook.? Il sindacato e l'ordine dei giornalisti a Firenze hanno contestato il Sindaco Renzi che rivendicava il diritto di comunicare con i nuovi mezzi presenti in Internet quali Face BOOk e Twitter SPIEGANDO in questo modo la loro protesta:
"Perché un sindaco, quando parla come sindaco, deve parlare in modi che sono fissati anche dalla legge (a partire dalla legge 150 sugli assetti dell’informazione e della comunicazione pubblica), usando in prima battuta i giornalisti dell’ ufficio stampa istituzionale e la mediazione giornalistica che essi sono professionalmente chiamati a esercitare "
Personalmente della mediazione dei giornalisti non credo affatto. I giornalisti hanno le loro idee e le loro posizioni politiche e riportano anche nei giornali locali la versione dei fatti secondo la loro personale impressione e tutto in perfetta buona fede, ma non per questo in modo obiettivo e imparziale.
Sul fatto che l'amministratore ha la necessità di appoggiarsi ad un personale competente ed a conoscenza delle regole sulla comunicazione pubblica quale la Legge 150 / 2000 sono d'accordo.
Sarebbe ancora più auspicabile che un politico e prima di tutto un amministratore pianifichi ATTENTAMENTE le sue apparizioni ed esternazioni pubbliche proprio perchè non è affatto vero che più ci si fa vedere e ci si promuove e più si conta. Forse una ventina di anni fa aveva una certa sua valenza positiva. Ora quella funzione l'ha persa.
Il cittadino ormai ha raggiunto un grado di capacità critica ed è sempre più diffidente verso i ruoli di vertice. Il presenziare ogni situazione pubblica senza avere uno scopo essenziale , una necessità evidente, causa l'effetto contrario: il cittadino perde la fiducia , comincia a considerare l'amministratore un presenzialista vanesio e non lo ascolta più.
Invece bisogna dosare la propria presenza e le stesse promulgazioni personali perchè altrimenti possono trasformarsi in una sorta di arma a doppio taglio.
Queste non solo non aiutano a informare ed a farsi capire dalle persone , ma anzi, a lungo andare creano in queste, ostilità e malfidenza.
Il lavoro di un amministratore è dietro le quinte . Il tempo è appena sufficiente per individuare le soluzioni e non ne può restare per mostrarsi.
Una sovraesposizione è contro producente:
sovrattutto se non si è un personaggio autorevole
più ci si va vedere e piu' le proprie debolezze sono messe in luce. Il lavoro di un amministratore è dietro le quinte . Il tempo è appena sufficiente per individuare le soluzioni e non ne può restare per mostrarsi.
Produrre fatti concreti, risultati positivi e divulgarli in base ad un progetto di comunicazione e diffusione degli interessi pubblici è un servizio diretto al cittadino.
Non dimentichiamo che è proprio per questa ragione che si amministra: per gestire un servizio , per essere al servizio della gente. Dobbiamo dirlo?
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