
Ormai c'è la consuetudine diffusa di parlare dei dipendenti pubblici qualificandoli come "fannulloni". Chi lo fa non conosce le leggi che controllano il lavoro pubblico. Sono Leggi molto rigorose che, se applicate, non permetterebbero il verificarsi di episodi riprovevoli.
Con la Legge 142/90 è stata creata una figura determinante per il funzionamento di una pubblica amministrazione: la figura del Dirigente.
La definizione del suo ruolo è stata inizialmente specificata dall'art 51 della stessa legge che stabilisce il fondamentale principio della distinzione dei poteri di indirizzo politico e dei poteri di gestione amministrativa attribuita ai dirigenti. I dirigenti sono quindi, GLI UNICI TITOLARI ESCLUSIVI DELL' ATTIVITA' AMMINISTRATIVA.
L'art. 3 del Decreto Legislativo 29/93 sancisce il diritto della parte politica di definire gli obiettivi da attuare e di verificare la rispondenza dei risultati della gestione amministrativa alle direttive generali impartite, ma l'art. 51 della Legge 142/90 demanda all'autonomia organizzativa e normativa degli enti pubblici di stabilire i criteri e le modalità di adattamento delle articolazioni interne della propria struttura amministrativa. Tanto che ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo n° 165 il dirigente è il responsabile dell'attività amministrativa e non quindi la parte politica (Giunta e Consiglio comunale).
I Dirigenti sono quindi responsabili:
1) Degli atti di carattere finanziario ivi compresa l'assunzione di impegni di spesa;
2) Degli atti di amministrazione e gestione del personale in piena autonomia ai fini dell'erogazione dei trattamenti accessori premiali ed incentivanti e della progressione premiale verticale (in accordo con le rappresentanze sindacali);
3) Della individuazione delle competenze e delle professionalità necessarie allo svolgimento dei compiti dell'ufficio.
4) Del parere sulla mobilità del personale in entrata ed in uscita all'interno dell'ufficio a seconda dei criteri oggettivi e di trasparenza delle scelte. Non quindi la parte politica che deve solo verificare se gli obiettivi indicati sono stati raggiunti (il modo attuato per il loro raggiungimento non è competenza politica);
5) di tutti i provvedimenti di sospensione dei lavori, abbattimento e riduzione in pristino di competenza dell'ente pubblico, nonchè dei poteri di vigilanza edilizia e di irrogazione delle sanzioni amministrative in materia di prevenzione e repressione dell'abusivismo edilizio e paesaggistico - ambientale.
6) delle attestazioni, certificazioni, diffide, verbali, autenticazioni, legalizzazioni, ed ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza;
7) Di tutti i provvedimenti di autorizzazione, concessione ed analoghi, il cui rilascio presupponga accertamenti e/o valutazioni anche di natura discrezionale (memorandum per il nostro Segretario generale) nel rispetto dei criteri predeterminati dalla Legge e dai regolamenti.
Dunque il Dirigente ha tutto il potere di intervenire SUI COSIDDETTI FANNULLONI.
7 commenti:
Notizia di oggi.Brunetta nel piano 2008/2013 taglio di 300.000 statali.Buona fortuna!!!
C'è un detto che recita così: il 50% dei dipendenti pubblici si sente inutile, il restante 50% lo è.
E' proprio così. la cosa necessaria sarebbe permettere ai dpendenti di essere utili, di lavorare e produrre, di non essere sotto - utilizzati come invece succede
Buongiorno Antonella! Se avete tempo date uno sguardo al giornale mio figlio è la modifica. Grazie. Ciao. Felipe. PULSEmagazine
Secondo la legge 142/90 allora i funzionari sono corresponsabili coi politici nell'andamento amministrativo del Comune? Altra nota ci sono pure dipendenti pubblici che si danno da fare anche più del dovuto e mai saranno bravi funzionari.La meritocrazia nel pubblico governato dalla politica li apprezza ma in modo diverso.
Diciamo che a livello amministrativo i dirigenti diventano gli unici responsaabili perchè sono loro che firmano gli atti.
Ma se i dipendenti pubblici sono figli di o raccomandati da, il dirigente ha ben poco potere.
E l'ultimo episodio berlusconiano ne è l'ennesima prova
I dirigenti pubblici fanno dei concorsi. E' possibile , come in tutte le cose ( anche nelle ditte private) che ci siano degli imbrogli, ma non è automatica la cosa: io sono una dipendente pubblica e non sono affatto nè raccomandata, ne curata da nessuno. L'ultimo episodio di Berlusconi, magari, è la prova forse che i dirigenti sono in qualche modo condizionati. Un PM non è certo un impiegato qualsiasi. E' nella fascia dirigenziale, mi pare proprio. Le tue parole sono frutto di pre - concetti. Non si basano sui fatti. Dimmmi un fatto preciso ed oggettivo e su quello si potrà rispondere
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