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Rendo omaggio al palazzo più prestigioso che abbiamo a Valenza. e poi... cavolo... un po' di cultura.... !!!!! non si può parlare solo di politica!!!
L’antica Chiesa di Santa Caterina, oggi Oratorio San Bartolomeo, in Via della Banda Lenti ai limiti del centro storico-medioevale della città, risale al 1584, anno in cui venne edificata su commissione delle Suore Benedettine. Adibita a magazzino all’epoca del governo napoleonico, è stata riconsacrata e intitolata a San Bartolomeo nel 1835. Il suo restauro, (1840), si deve alla Famiglia De Cardenas, che si è riservata un piccolo cortile di passaggio al Palazzo Trecate, ricca abitazione della famiglia, ancora oggi conservato a fianco della chiesa, ed è opera di Francesco Gabetta, artista di probabile provenienza lombarda. In questo contesto è stato collocato all’ingresso dell’edificio un pregevole portale in cotto, già appartenente alla chiesa di San Francesco, abbattuta definitivamente nel 1858, dopo le devastazioni prodotte da due successivi incendi.
Fino al 1902 la chiesa è stata regolare sede di culto e il restauro, che ne aveva valorizzato ulteriormente il pregio artistico, ispirandosi allo stile neogotico ancora impregnato dal gusto “troubadour”, era ancora perfettamente conservato negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Dal dopoguerra si è progressivamente determinato, tuttavia, il completo abbandono dell’edificio, il cui recupero è iniziato negli anni novanta ad opera dell’amministrazione comunale, che ha recentemente intrapreso un’ultima fase di restauro (2003), protrattasi fino al 2007.
La costruzione è composta da un corpo principale a base ottagonale con due piccole cappelle ai lati, da un basso fabbricato all’angolo tra piazzetta Lanza e Via Banda Lenti, utilizzato come sacrestia, da un cortiletto recintato con accesso diretto alla via, in passato allestito a sepolcreto, e da uno spazio a pianta rettangolare, originariamente con funzione di coro e presbiterio, la cui volta a botte è crollata nel 1972.

All’interno è possibile ammirare i resti dell’antico altare, il cui paliotto è conservato al Museo del Duomo, un pregevole lampadario a candele originario, i candelabri a braccio, per la maggior parte autentici, il pavimento realizzato con l’utilizzo di formelle originali in cotto, gli intonaci decorati oggi consolidati. Il restauro ha permesso di recuperare anche il soffitto ligneo della sacrestia e la pavimentazione in ciottoli di fiume policromi del cortiletto esterno.
Di notevole interesse i resti degli affreschi esterni, in stile neogotico, e i fregi in cotto e pietra in gran parte ripristinati. Il cancello in ferro battuto che chiude il cortiletto è stato inserito per volontà della famiglia Ferrari-Trecate e ancora riporta, visibili tra gli elementi decorativi, le iniziali F/T.
Dopo il restauro del 2007 divenuto di proprietà comunale, l'Oratorio è ora sede di mostre, concerti e conferenze. Può anche essere utilizzato per celebrazioni matrimoniali
6 commenti:
Bellissima, più il la posterò la reggia di caserta.
La conosci?
Buona settimana un bacio.
Grandioso e bellissimo questo oratorio!
Farò tappa in quel di Valenza, ne varrà certamente la pena, visto che è anche un centro orafo eccezionale!
eddai.... visto che qualcosina di buono viene fuori anche a parlare di Valenza?
pensavo.... quanto mi odi se prendo spunto dal tuo testo, per farne uno sul mio sito?
(Leggasi: se copio il tutto pari-pari.... mi fai il culo a capanna?)
@Enrico: ma dai.. non sai che collaboriamo attivamente?. ora per una 15 ina di giorni vado in vacanza poi riprenderemo il discorso foto . baci
solo 15 giorni???
io l'ultima volta che ho fatto 15gg di vacanza andavo all'asilo...
mmmmm.... amo il mio comune:-)
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