giovedì 10 aprile 2008

Il mio regno per un cavallo.


E' questo: ti sembra ora di sapere cosa faresti col tuo tempo se solo ti fosse permesso. Ti sembra d'avere delle risposte sicure. Ti sembra di avere delle risposte che possano sopravvivere allo scorrere del tempo.
Ti pare, con la certezza nello sguardo e nel cuore, che quello che vuoi, lo vorrai per sempre, almeno per molto tempo ancora. Ma quante volte hai preso questo treno e con quanta determinazione hai cavalcato questo destriero? Ti sei spianata la strada a colpi di macete: tra rovi e sterpaglie hai segnato il sentiero. Tu per prima , tu ad ogni costo. Non ricordi quanto ti è costato. Non ricordi neppure cosa ti ha spinto, ora in questa langa non più rigogliosa, non più ridente, non più fertile , per te lontana, straniera, ora , ed inerte.


Eppure lo volevi. eccome lo volevi. Volevi questo silenzio? Volevi questa desolazione?! E ora ? Cosa ne faresti ora di quello che con i denti hai strappato al suo destino? Era distante da te, in un altra vita, in un altra abitudine. Non ti cercava. E tu Sei fuori di nuovo. sei assente. Estranea.
Che faresti ora , ora , dico, che quello che hai cercato non ti è più di misura? Cosa faresti mai se ti fosse permesso di voltare le spalle come ti fossi trovata in una strada chiusa?

Non ho decisioni di sorta in mente. Potrei rinunciare a tutto, dico, a tutto tanto sento fragile e precario questo momento quanto dirompente e irrefrenabile il desiderio. E' questo in fondo che è incredibile. lo so. Tutto il mio regno. Darei tutto il mio regno per un cavallo. Anzi, per un ronzino

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